Sa pompia è un presidio Slow Food.
I Presìdi Slow Food sostengono le piccole produzioni tradizionali che rischiano di scomparire, valorizzano territori, recuperano antichi mestieri e tecniche di lavorazione, salvano dall’estinzione razze autoctone e varietà di ortaggi e frutta.
Visita il sito di Slowfood sul presidio di Sa Pompia:
https://www.fondazioneslowfood.com/it/presidi-slow-food/pompia/
Sa Pompia, con l’accento sulla I (Sa è l’articolo in lingua sarda dell’italiano La), è un agrume tipicamente siniscolese da cui si ricava il dolce omonimo. Sa Pompìa ha l’aspetto di un cedro o un pompelmo, ma con numerose protuberanze sulla scorza che lo rendono completamente originale ed unico.
La preparazione prevede lo svuotamento del frutto dalla polpa, dal fortissimo grado di acidità e quindi immangiabile (a meno di non usarla per la preparazione di marmellate di Pompìa), e la successiva spellatura; la buccia che resta può servire per la preparazione di un liquore profumato ottimo come digestivo.
La scorza, privata quindi della polpa e della buccia, di colore bianco, viene cotta a questo punto nel miele a fuoco lento e per un lungo tempo, fino ad ottenere un prodotto candito di colore ambrato e dal forte sapore dolce-amarognolo inimitabile. La conservazione avviene in vasi di vetro, immergendo le Pompìe nel miele fino a coprirle integralmente.
Sa pompìa è un dolce prestigioso, usato in passato come regalo per occasioni importanti e presente in tutte le case siniscolesi. Annualmente lo prepariamo da offrire a fine pasto nel nostro agriturismo, abbinandola con un liquore dello stesso agrume, o un vino dolce passito di Sardegna finanche ad un vermentino giovane, ma secco.